Assunto di base

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
(Albert Einstein)

domenica 8 giugno 2008

X Factor. Quando un programma televisivo è specchio dell'Italia

di Paola D'Angelo


Non mi vergogno di dire che anch’io guardo questo programma, ma un motivo c’è: la presenza di Marco Castoldi, in arte Morgan. E’ un bravissimo musicista e compositore, ma la cosa che lo rende particolare è la sua spiccata sensibilità musicale nell’assegnazione dei brani da fare eseguire ai gruppi vocali che cura insieme al vocal cauch Gaudi, ottimo musicista e importante autore di brani dub e reggae, sconosciuto ai più.

Negli ultimi giorni del programma è nata un’accesa polemica tra Morgan e Simona Ventura dopo l’eliminazione, ad opera della Ventura, dei Cluster gruppo vocale a cappella, rivelazione del programma, ma anche, a mio avviso, la dimostrazione vivente che in Italia esistono dei talenti.
Il 16 maggio sul quotidiano La Repubblica è stata pubblicata un’intervista di Ernesto Assante a Morgan, il cui titolo citava: “Simona Ventura, la rovina della musica italiana…”. Io non sarei così drastica semplicemente perché la popolare presentatrice è l’esempio televisivo dei gusti musicali del popolo italiano (non tutti per fortuna). Si compra un album per ascoltarlo ininterrottamente due tre mesi e infine cestinarlo, per poi passare al nuovo pseudo-musicista con una “bella faccia”. 
Non esiste, in Italia, l’amore per ciò che simboleggia un album e il lavoro dietro ad esso. La voglia di riascoltare, anche a distanza di anni, quelle canzoni che ogni volta ti danno un emozione diversa e un ricordo in più.

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