Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la
rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere strutturazione assolutamente
personale alle nostre convinzioni.
Herman Hesse
Vi siete mai chiesti perché per diventare farfalla bisogna prima nascere bruco? Noi no. Però siamo nati bruco, abbiamo brucato lattughino per qualche mese, fatto indigestione, subito gli sfoghi dell’adolescenza e commesso qualche errore. Abbiamo aperto mille rubriche, ne abbiamo chiuse duemila. E riaperte dieci. Ora sono una, nessuna, qualcuna. Mai più centomila. Eravamo pochi, siamo stati tanti, adesso non ci contiamo più, per scaramanzia oppure no; così è, se vi pare. Abbiamo cambiato nome, da bruco a farfalla, e non per forza siamo più belli da vedere. Molte gambe di meno ma due ali per provare a volare.
Vi siete mai chiesti perché per diventare farfalla bisogna prima nascere bruco? Noi no. Però siamo nati bruco, abbiamo brucato lattughino per qualche mese, fatto indigestione, subito gli sfoghi dell’adolescenza e commesso qualche errore. Abbiamo aperto mille rubriche, ne abbiamo chiuse duemila. E riaperte dieci. Ora sono una, nessuna, qualcuna. Mai più centomila. Eravamo pochi, siamo stati tanti, adesso non ci contiamo più, per scaramanzia oppure no; così è, se vi pare. Abbiamo cambiato nome, da bruco a farfalla, e non per forza siamo più belli da vedere. Molte gambe di meno ma due ali per provare a volare.
Niente romanticismo, sia chiaro, solo una battuta, leggera, qua e là: ci proviamo insomma, ma se non vi conquistiamo potremo dire che per noi è stato solo un gioco, uno scherzo. Anche se la verità è che ad ogni rifiuto segue la rosicata. E se così sarà rosicheremo. Costi zero, profitti nulli: alla fine, non abbiamo nulla da perdere. Ma da guadagnare? Ce lo siamo chiesti. La risposta è nel futuro: viaggeremo nel tempo, insieme a voi, e spiccheremo un salto, voleremo o precipiteremo. Non ci faremo male, come potremmo?
Se uno solo di voi ci leggerà, commenterà, criticherà, seguirà. Se uno solo di voi si affezionerà al giornale, alla firma, alla foto. Se uno solo di voi, allora avremo volato. Per quanto tempo, è irrilevante: le galline hanno le ali, ma non volano, e fanno una vita di merda. Ma lanciatevi dal quinto piano, voi e una gallina, e vediamo chi si farà male di più, o chi precipiterà con più stile. Insomma, l’importante è avercele le ali, ad usarle, lentamente, impareremo.
Un’ultima cosa: la farfalla, state attenti a non calpestarla, ché a Pechino hanno bisogno di un altro terremoto come l’Italia di un altro governo Berlusconi.
Salvatore Tigani
Ci siamo trasformati, l’evoluzione ha inciso e facciamo la nostra strada. Annessa selezione naturale e mutazione, stiamo crescendo lasciandoci alle spalle la primavera iniziale con le sue ingenuità e pomposità. La Terza Faccia si è rifatta i connotati, in nuce tra le migliaia di riviste on line, centro nevralgico di dozzine di mani e minima coordinazione, ora è approdata al blog. Mutazione anagrafica significativa e open source autoriale.
Un’ultima cosa: la farfalla, state attenti a non calpestarla, ché a Pechino hanno bisogno di un altro terremoto come l’Italia di un altro governo Berlusconi.
Salvatore Tigani
Ci siamo trasformati, l’evoluzione ha inciso e facciamo la nostra strada. Annessa selezione naturale e mutazione, stiamo crescendo lasciandoci alle spalle la primavera iniziale con le sue ingenuità e pomposità. La Terza Faccia si è rifatta i connotati, in nuce tra le migliaia di riviste on line, centro nevralgico di dozzine di mani e minima coordinazione, ora è approdata al blog. Mutazione anagrafica significativa e open source autoriale.
Cambiamo etichette per avvicinarci alla prossimità del bersaglio, vogliamo guardare meglio, circoscrivere i perché e smembrarli là dove occorre. Abbiamo una voce e vogliamo farla sentire. Diceva Burroughs che la cosa più pericolosa è rimanere immobili e noi abbiamo deciso di andare. Siamo in moto, in divenire, ci piace pensare che crescendo acquisteremo nitidezza ai vostri occhi e saremo farfalla con le ali della nostra mente (che come dice l’Albert più famoso, ha lo stesso difetto dei paracadute: se non la apri, non funziona).
Licia Ambu
Licia Ambu
2 commenti:
Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che "vivere vuol dire essere partigiani" . Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.
L'indifferenza opera potentemente nella storia......
Antonio Gramsci
Dimenticavo,ho messo il link di Albert sul mio blog e il testo completo di Idifferenti è sul mio ultimo post. Ciao
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