Pubblicato dal quotidiano “The Indipendent” , lo studio ha preso in esame 70 individui (35 uomini e 36 donne) di età compresa tra i 18 e i 45 anni: una parte di loro è stata sottoposta ad un bombardamento di radiazioni del tutto simili a quelle emesse da un normale telefono cellulare, un’altra parte, invece, ha fatto da gruppo di controllo e cioè è stata sottoposta a ’false’ radiazioni, situazione paragonabile ad una ’non-esposizione’; a tutti però è stato detto di avere subito gli effetti degli stessi campi elettromagnetici. Le conseguenze riscontrate evidenziano che un utilizzo del “mobile-phone” prima di andare a dormire rallenta la capacità della persona a raggiungere gli stadi più profondi del sonno; le radiazioni elettromagnetiche da cellulare, inoltre, sono responsabili della riduzione del tempo di permanenza in uno stato di sonno profondo, con l’esito di diminuire l’attività dell’organismo relativa allo smaltimento della stanchezza accumulata nel corso dell’intera giornata, minimizzare la capacità di concentrazione, accentuare il grado di stress psicofisico e nei casi più gravi aumentare la possibilità d’insorgenza di patologie dell’ambito psichiatrico come depressione maggiore e disturbi di personalità.
Il processo fisiopatologico relativo è spiegato dal prof. Bengt Arnetz, che ha guidato le ricerche: secondo il luminare, le radiazioni dei cellulari possono essere intese come “evento stressante il sistema nervoso centrale” e, come ogni tipo di “stressor” patologico esistente, influire negativamente su stato di veglia, concentrazione e sonno degli individui.
Soffrite d'insonnia? Iniziate con lo spegnere il telefonino prima di andare a dormire.
Nessun commento:
Posta un commento